“Cucù al salamone” è legato per me al ricordo dell’unica nota che mai abbia rischiato di prendere a scuola.
Stavamo leggendo “Sturiellet” con il mio compagno di banco, prima dell’ora di italiano, e quella storia ci provocò un tale accesso di risate che non riuscimmo a smettere per tutta l’ora successiva. Il professore per poco non ci buttò fuori dall’aula.
Ancor oggi, se penso al protagonista che sbuca urlando da sotto il letto, scoppio a ridere da solo come un idiota…
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Di: sergio pasquandrea
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